In generale, i metodi di prevenzione della corrosione possono essere suddivisi in due categorie principali:
1.Selezione corretta di materiali resistenti alla corrosione e altre misure preventive.
2.Scegliere strutture ragionevoli per le operazioni di processo e le attrezzature.
Il rigoroso rispetto delle normative di processo nella produzione chimica può eliminare inutili fenomeni di corrosione. Tuttavia, anche utilizzando materiali resistenti alla corrosione di alta qualità, procedure operative improprie possono comunque causare gravi fenomeni di corrosione.
1. Inibitori di corrosione inorganici
In genere, l'aggiunta di una piccola quantità di inibitori di corrosione a un ambiente corrosivo può rallentare significativamente la corrosione dei metalli. Questi inibitori sono generalmente classificati in tre tipologie: inorganici, organici e in fase vapore, ciascuno con meccanismi d'azione distinti.
• Inibitori anodici (rallentano il processo anodico):
Tra questi, ossidanti (cromati, nitriti, ioni ferro, ecc.) che promuovono la passivazione anodica o agenti filmanti anodici (alcali, fosfati, silicati, benzoati, ecc.) che formano pellicole protettive sulla superficie dell'anodo. Reagiscono principalmente nella regione anodica, migliorando la polarizzazione anodica. Generalmente, gli inibitori anodici formano una pellicola protettiva sulla superficie dell'anodo, che è altamente efficace ma comporta alcuni rischi: un dosaggio insufficiente può causare una copertura incompleta della pellicola, lasciando piccole aree di metallo nudo esposte con un'elevata densità di corrente anodica, rendendo più probabile la corrosione per vaiolatura.
• Inibitori catodici (agiscono sulla reazione catodica):
Tra gli esempi figurano ioni calcio, zinco, magnesio, rame e manganese, che reagiscono con gli ioni idrossido prodotti al catodo per formare idrossidi insolubili. Questi formano spessi film sulla superficie del catodo, bloccando la diffusione dell'ossigeno e aumentando la polarizzazione della concentrazione.
• Inibitori misti (sopprimono sia le reazioni anodiche che quelle catodiche):
Ciò richiede la determinazione sperimentale del dosaggio ottimale.
2. Inibitori organici della corrosione
Gli inibitori organici agiscono per adsorbimento, formando sulla superficie metallica un film invisibile di spessore molecolare che sopprime simultaneamente sia le reazioni anodiche che quelle catodiche (sebbene con efficacia variabile). Gli inibitori organici più comuni includono composti contenenti azoto, zolfo, ossigeno e fosforo. I loro meccanismi di adsorbimento dipendono dalla struttura molecolare e possono essere classificati come:
·Adsorbimento elettrostatico
· Adsorbimento chimico
· Adsorbimento del legame π (elettroni delocalizzati)
Gli inibitori organici sono ampiamente utilizzati e in rapida evoluzione, ma presentano anche degli svantaggi, come:
· Contaminazione del prodotto (soprattutto nelle applicazioni alimentari) - sebbene vantaggiosa da un punto di vista
fase di produzione, potrebbero diventare dannosi in un'altra.
·Inibizione delle reazioni desiderate (ad esempio, rallentamento della rimozione della pellicola durante il decapaggio acido).
3. Inibitori della corrosione in fase vapore
Si tratta di sostanze altamente volatili contenenti gruppi funzionali inibitori della corrosione, utilizzate principalmente per proteggere le parti metalliche durante lo stoccaggio e il trasporto (spesso in forma solida). I loro vapori rilasciano gruppi inibitori attivi nell'umidità atmosferica, che poi si adsorbono sulla superficie metallica rallentando la corrosione.
Inoltre, sono inibitori adsorbenti, il che significa che la superficie metallica protetta non necessita di essere preventivamente rimossa dalla ruggine.
Data di pubblicazione: 09-10-2025
